giovedì 18 agosto 2016

SAN FRANCESCO DI ASSISI

Assisi è conosciuta in tutto il mondo per il solo fatto di aver dato i natali a San Francesco (il poverello), al Santo tutto serafico in ardore.

Francesco  nacque nel 1182 da Pietro di Bernardone  e da donna Pica.

La bellezza del paesaggio, la cittadina tipicamente medioevale, gli affreschi di Giotto, Cimabue ed altri grandi artisti non bastano a spiegare il fascino di questa terra.

Assisi è una grazia, ha l’impareggiabile privilegio di conservare il mistero di Francesco e Chiara.

 Francesco all'età di 24 anni, dopo una giovinezza spensierata, nella Chiesetta di San Damiano sentì  la chiamata di Cristo a seguirlo e a riparare la sua casa.

La  leggenda narra che nel 1205 san Francesco d'Assisi pregando davanti al crocifisso all'interno della chiesa lo sentì parlare e chiedergli di "riparare la sua casa"; quest’evento segnerà profondamente la vita di Francesco.

Egli rinunciò ad ogni cosa terrena per seguire solamente a Dio. Da allora il serafico san Francesco ebbe un’unica preoccupazione: quella di vivere secondo la regola del santo Vangelo, imitando in tutto Cristo povero e umile.

Francesco disse: “questa è la vita che voglio vivere, abbracciare il Vangelo, viverlo, testimoniarlo in semplicità”.

 Presto lo seguirono Bernardo, Pietro, Leone, Silvestro, Rufino, tutti giovani della nobiltà di Assisi.

Tutti insieme diedero vita ad un nuovo Ordine religioso (1209) che, per umiltà, Francesco chiamò "Ordine dei Frati Minori", e si stabilì prima a Rivotorto e poi a S. Maria degli Angeli.

Fondò anche un secondo Ordine, chiamato delle "Povere Dame" o delle Clarisse, e un Terzo Ordine per coloro che vivono nel mondo.

Per i suoi Frati egli scrisse una regola, che fu poi approvata dal Papa Onorio III nel 1223.

Francesco e i suoi frati andarono ovunque a predicare il Vangelo, nei paesi cristiani e in quelli degli infedeli, con parole semplici ed efficaci, e soprattutto con l'esempio della vita santa.

Il Serafico Padre S. Francesco nutrì, fin dalla sua conversione, una fervidissima devozione a Cristo Crocifisso, devozione che diffuse sempre con le parole e la vita.

Due anni prima della morte, sul monte della Verna, nel settembre del 1224, mentre era immerso nella meditazione, ricevette da Cristo il sommo privilegio delle Stimmate della sua Passione, che lo resero conforme al Crocifisso anche nel corpo.

Benedetto XI concesse all'Ordine Francescano di celebrare annualmente il ricordo.

San Francesco morì a S. Maria degli Angeli, adagiato sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226, ripetendo le parole dell'anima che si abbandona alla misericordia di Dio: "Voce mea ad Dominum clamavi..." (salmo 141).


Due anni dopo la sua morte, Gregorio IX lo dichiarò santo e nel 1230 il suo corpo fu tumulato sotto l'altare della nuova Basilica eretta in suo onore.

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