venerdì 2 settembre 2016

LA CHIESA DI SAN DAMIANO IN ASSISI


La Chiesa di S. Damiano, in Assisi, oltre ad essere una chiesa molto antica, è anche un importante luogo di preghiera di culto cattolico, a causa del fatto che in essa avvenne la conversione di  Francesco.

La Chiesa di San Damiano


Possiamo dire che se la Porziuncola rappresenta la fine dell’esperienza di  Francesco, l’abbraccio a sorella morte, san Damiano segna l’inizio del suo cammino spirituale, la sua vera e propria rinascita.

Francesco giunse a San Damiano all’età circa 23/24 anni: allora era un giovane molto inquieto che, in seguito all’incontro con Gesù, operò una scelta veramente radicale.

Fu proprio nella chiesa di San Damiano, infatti, che, nel 1205, mentre Francesco era in preghiera davanti al crocifisso, Gesù lo chiamò dicendogli: Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Và, dunque,  e ripara la mia casa che cade in rovina.

Il Crocifisso di San Damiano


Francesco, all’inizio, si diede semplicemente da fare per ricostruire il fabbricato quella chiesetta. Soltanto in seguito comprese di essere stato chiamato a riparare tutta la Chiesa di Gesù. 

Il Crocifisso di san Damiano, mediante il quale Gesù ha parlato a Francesco, presenta una caratteristica del tutto particolare: è diverso dagli altri perché in esso non vi è il Cristo sofferente. Gesù, infatti, appare vittorioso, con gli occhi e le braccia aperte, come se volesse abbracciarti e comunicarti un messaggio di speranza.

La Chiesa di San Damiano, ove Francesco compose il Cantico delle Creature, non riveste una grande importanza dal punto di vista artistico, specie se la si confronta con le imponenti Basiliche di Assisi; tuttavia ha un’importanza fondamentale perché qui sono nate le due vocazioni: quella Francesco quando il crocifisso gli parlò, e quella di Chiara, che consumò a San Damiano la sua vita per 42 anni, di cui 28 inferma.

Anche Santa Chiara nacque ad Assisi, nel 1194, da una nobile famiglia .

Venne  battezzata con il nome di  Chiara nella chiesa di San Rufino, perché sua madre, Ortolana Fiumi, donna di carità e di grande pietà, mentre era raccolta in preghiera, alcuni giorni prima del parto, sentì una voce annunciarle che avrebbe dato al mondo una "chiara luce" per illuminarlo.

La madre la educò non solo all’amore di Dio, ma anche alla dedizione verso il  prossimo. E fu proprio grazie alla educazione religiosa impartitale da sua madre che Chiara venne attratta dall’esempio di Francesco, modello di vita estremamente ispirato al Vangelo.

Ma l'esperienza che determinò una radicale svolta nel corso della vita di Chiara fu la notte della domenica delle Palme del 18 marzo 1212. Quella notte, infatti, appena diciottenne, fuggì dalla casa paterna, raggiungendo di nascosto San Francesco alla Porziuncola.

Questi la accolse insieme agli altri frati e le tagliò i lunghi capelli, le coprì il capo e le fece indossare il saio penitente francescano con la ruvida corda dei suoi frati.

Santa Chiara, seguendo inizialmente le scelte un po’ rivoluzionarie di San Francesco, fu ospitata dapprima in un convento di monache benedettine sul monte Subasio di Assisi, e solo più tardi andò a dimorare a San Damiano.

Venne  ben presto raggiunta dalle sorelle Agnese e Beatrice, da gruppi di ragazze e donne. Dopo alcuni anni si trasferì al convento anche sua madre, Ortolana.

Fu proprio a San Damiano che Chiara fondò l’Ordine femminile delle povere recluse, di cui fu nominata badessa e dove Francesco dettò una prima Regola traendo ispirazione da Marta e Maria.

Interno della Chiesa di San Damiano


Successivamente, Chiara compose una Regola definitiva simile a quella dell'Ordine dei frati minori, chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il privilegio della povertà, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della sua morte.

In definitiva, possiamo dire che San Damiano lega Francesco e Chiara con Dio e con il creato, è un luogo di silenzio e di contemplazione.

Per un episodio di cui fu protagonista la notte  del suo ultimo Natale, nel 1252, Santa Chiara venne proclamata da papa Pio XII, nel 1958, santa patrona universale della televisione e delle telecomunicazioni.

Chiara aveva il grande desiderio di partecipare, insieme alle consorelle, alla messa di mezzanotte del Natale, ma purtroppo non poteva perché era inferma ed allettata. Rimasta sola, andò in contemplazione, e manifestò al Signore tale suo desiderio. Gesù le fece una grande grazia; sulla parete della sua cella fece apparire una visione della messa che si svolgeva in quel momento nella Basilica di San Francesco,  e, al momento della comunione, le si presentò innanzi un angelo che le offrì l’Ostia consacrata.  

Chiara morì l'11 agosto 1253. Il suo corpo venne prima sepolto a San Giorgio, poi trasferito nella chiesa di Santa Chiara dove tutt'ora è conservato.

Venne proclamata santa nel 1255.

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