La
Chiesa di S. Damiano, in Assisi, oltre ad essere una chiesa molto antica, è anche
un importante luogo di preghiera di culto cattolico, a causa del fatto che in
essa avvenne la conversione di Francesco.
Possiamo
dire che se la Porziuncola rappresenta la fine dell’esperienza di Francesco, l’abbraccio a sorella morte, san Damiano segna l’inizio del suo cammino
spirituale, la sua vera e propria rinascita.
Francesco
giunse a San Damiano all’età circa 23/24 anni: allora era un giovane molto inquieto
che, in seguito all’incontro con Gesù, operò una scelta veramente radicale.
Fu
proprio nella chiesa di San Damiano, infatti, che, nel 1205, mentre Francesco era
in preghiera davanti al crocifisso, Gesù lo chiamò dicendogli: Francesco, non vedi che la mia casa sta
crollando? Và, dunque, e ripara la mia
casa che cade in rovina.
Francesco,
all’inizio, si diede semplicemente da fare per ricostruire il fabbricato quella
chiesetta. Soltanto in seguito comprese di essere stato chiamato a riparare
tutta la Chiesa di Gesù.
Il Crocifisso di san Damiano, mediante il
quale Gesù ha parlato a Francesco, presenta una caratteristica del tutto
particolare: è diverso dagli altri perché in esso non vi è il Cristo sofferente.
Gesù, infatti, appare vittorioso, con gli occhi e le braccia aperte, come se
volesse abbracciarti e comunicarti un messaggio di speranza.
La
Chiesa di San Damiano, ove Francesco compose il Cantico delle Creature, non
riveste una grande importanza dal punto di vista artistico, specie se la si confronta
con le imponenti Basiliche di Assisi; tuttavia ha un’importanza fondamentale
perché qui sono nate le due vocazioni: quella Francesco quando il crocifisso gli
parlò, e quella di Chiara, che consumò a San Damiano la sua vita per 42 anni, di
cui 28 inferma.
Anche Santa
Chiara nacque ad Assisi, nel 1194, da una nobile famiglia .
Venne battezzata con il nome di Chiara nella chiesa di San Rufino, perché sua
madre, Ortolana Fiumi, donna di carità e di grande pietà, mentre era raccolta
in preghiera, alcuni giorni prima del parto, sentì una voce annunciarle che
avrebbe dato al mondo una "chiara luce" per illuminarlo.
La madre la educò non solo all’amore di Dio, ma anche
alla dedizione verso il prossimo. E fu
proprio grazie alla educazione religiosa impartitale da sua madre che Chiara
venne attratta dall’esempio di Francesco, modello di vita estremamente ispirato al Vangelo.
Ma l'esperienza che
determinò una radicale svolta nel corso della vita di Chiara fu la notte della
domenica delle Palme del 18 marzo 1212. Quella notte, infatti, appena
diciottenne, fuggì dalla casa
paterna, raggiungendo di nascosto San Francesco
alla Porziuncola.
Questi la accolse insieme agli altri frati e le tagliò i lunghi capelli, le coprì
il capo e le fece indossare il saio penitente francescano con la ruvida corda
dei suoi frati.
Santa Chiara, seguendo inizialmente le scelte un po’ rivoluzionarie di San
Francesco, fu ospitata dapprima in un convento di monache benedettine sul
monte Subasio di Assisi, e solo più tardi andò a dimorare a San Damiano.
Venne ben presto raggiunta dalle sorelle Agnese e
Beatrice, da gruppi di ragazze e donne. Dopo alcuni anni si
trasferì al convento anche sua madre, Ortolana.
Fu proprio a San Damiano che
Chiara fondò
l’Ordine femminile delle povere recluse, di cui fu nominata
badessa e dove Francesco dettò una prima Regola traendo ispirazione da Marta e
Maria.
Successivamente, Chiara compose
una Regola definitiva simile a quella dell'Ordine dei frati minori, chiedendo ed
ottenendo da Gregorio IX il privilegio
della povertà, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del
1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della sua morte.
In definitiva, possiamo dire che San Damiano
lega Francesco e Chiara con Dio e con il creato, è un luogo di silenzio e di
contemplazione.
Per un episodio di cui fu protagonista
la notte del suo ultimo Natale, nel 1252,
Santa Chiara venne proclamata da papa Pio XII, nel 1958, santa
patrona universale della televisione e
delle telecomunicazioni.
Chiara aveva il grande desiderio di
partecipare, insieme alle consorelle, alla messa di mezzanotte del Natale, ma purtroppo non poteva perché era
inferma ed allettata. Rimasta sola, andò in contemplazione, e manifestò
al Signore tale suo desiderio. Gesù le fece una grande grazia; sulla parete della sua cella fece apparire una visione
della messa che si svolgeva in quel momento nella Basilica di San Francesco, e, al momento della comunione, le si presentò
innanzi un angelo che le offrì l’Ostia consacrata.
Chiara
morì l'11 agosto 1253. Il suo
corpo venne prima sepolto a San Giorgio, poi trasferito nella chiesa di Santa Chiara
dove tutt'ora è conservato.
Venne proclamata santa nel 1255.
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